
Quella volta che Michael Stipe rifiutò un ruolo nel film "Seven"
Michael Stipe, negli anni '90, era stato scelto da David Fincher per il film "Seven". Il ruolo che avrebbe dovuto interpretare era quello di John Doe, il cattivo della storia. Non avendo mai avuto trascorsi cinematografici, né ambizioni di questo tipo, non è dato sapere come e perché la produzione abbia pensato a lui: "Tutto quello che dovevo fare era correre lungo un corridoio buio e fare paura a tutti", ha raccontato il cantante americano nel 2016 in un'intervista.
Nella prima stesura della sceneggiatura l'antagonista rimaneva nell'ombra e il contributo richiesto all'ex R.E.M. era piuttosto modesto. Proprio per questo Stipe, nonostante avesse zero esperienza, avrebbe anche accettato, se non fosse stato impegnato nel tour mondiale legato all'album "Monster". Così declinò l'offerta.
Al suo posto, dietro consiglio di Brad Pitt, venne scritturato Kevin Spacey. A questo punto, avendo a disposizione un attore di grande spessore, Fincher decise di cambiare la sceneggiatura trasformando il serial killer anonimo e silenzioso in un eloquente e spaventoso intellettuale del male. Kevin Spacey girò tutte le sue scene in soli dodici giorni.
Il film è uscito nelle sale nel 1995, facendo registrare un successo clamoroso. Ha incassato in tutto il mondo oltre 300 milioni di dollari, a fronte di un budget di 33, e ancora oggi è considerato uno dei capisaldi del genere "crime".
Alla luce dei riscontri ricevuti dalla pellicola, forse Stipe oggi nutre qualche rimpianto per non averne fatto parte. In compenso, negli anni successivi, ha deciso di investire nel cinema, diventando produttore: tra i titoli più importanti cui ha contribuito compaiono Velvet Goldmine, Man On The Moon, Essere John Malkovich e Saved!
Temistocle Marasco
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